Tradizionalmente impiegata dalle manifatture ceramiche europee per modellare le anse di rinfrescatoi e zuppiere, la foglia d’acanto con le sue volute frastagliate è l’unica protagonista del motivo decorativo di questo vaso, attribuito a Giovanni Gariboldi su base stilistica.
Reinterpretando in chiave moderna l’antico motivo della foglia d’acanto, il disegnatore la utilizza come un prezioso merletto che veste il fondo verde acqua del collo di questo vaso di forma ovoidale schiacciata.
La sua ideazione è databile intorno al 1946 quando la produzione delle ceramiche d’arte, interrotta a causa della guerra, riprende sia nella fabbrica di Doccia che in quella di S. Cristoforo.
Gariboldi utilizza motivi di foglie lobate, più o meno stilizzate, in diversi dei suoi modelli in terraglia databili allo stesso anno (modd. 7416, 7418, 7479, 7483 ) alcuni esemplari dei quali furono donati dalla stessa Società Richard-Ginori al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, dove sono tuttora conservati (invv. 1386, 1396, 1452).
Il Museo Ginori possiede un altro vaso in porcellana simile, ma di maggiori dimensioni e dipinto in giallo chiaro (inv. 3278; modello 2128s, decoro 1991E) e un vaso in cui lo stesso motivo a foglie incornicia una decorazione a bassorilievo figurato (inv. 3558; modello 2131s decoro 1995e).