Il basso portacandela cilindrico è ornato con piccole piume bianche modellate naturalisticamente in rilievo, che lo avvolgono a partire dal piede d’appoggio, staccandosi dal fondo unito in oro satinato. Due portacandela di questo tipo sono illustrati su Domus, ai lati di una scultura raffigurante un gallo (nella collezione del museo gli esemplari invv. 3560, 3561, 3363), il cui folto piumaggio fu la fonte di ispirazione del decoro. I tre elementi erano pensati dunque anche per comporre un insieme, come centro da tavola o arredo per consoles.
Presentato all’esposizione di arti decorative di Parigi del 1937, questo portacandela è tra i primi esempi documentati della collaborazione di Gariboldi con la fabbrica Richard-Ginori di Doccia. In precedenza il nome del disegnatore era comparso solo in associazione a terraglie o grès (prodotti nello stabilimento di S. Cristoforo), ma già in queste prime prove Gariboldi dimostra una notevole sensibilità per le peculiarità della porcellana, evidente nella resa mimetica del movimento delle piume in rilievo, appena scomposte, che esalta la finezza e il candore del materiale.