La nascita della Manifattura di Doccia nel 1737 fu preceduta da anni di indagini e di studi per tentare di mettere a punto la ricetta per l’impasto delle porcellane. Il marchese Carlo Ginori condusse approfondite ricerche soprattutto sui campioni di terre provenienti da tutto il territorio toscano e da altre zone italiane. Presso il Palazzo Ginori di Firenze i campioni venivano sottoposti ad analisi chimiche e a prove sulle alte temperature eseguite tramite lente ustoria.
Negli anni tra il 1738 e il 1741 tutto il materiale raccolto nel corso di questi esperimenti fu sistemato da Carlo nel cosiddetto Museo delle Terre, formato da una serie di vasi con recipiente in vetro soffiato e basi e coperchi in maiolica decorati in monocromia blu, e accompagnato da un registro con i risultati delle sperimentazioni condotte.
La collezione fu riscoperta soltanto negli anni Cinquanta del Novecento dal marchese Leonardo Ginori Lisci, che riuscì ad attribuire la fabbricazione dei vasi in maiolica alla Manifattura di Doccia. La notizia conferma come dal principio questa si affiancasse alla produzione di porcellana. Nel 1740, infatti, Carlo chiamò a Doccia Nicolas Le Tourneau, originario di Nevers, a cui affidò la direzione della sezione maioliche. Il francese introdusse decori molto in voga in quel periodo, denominati “alla cinese”, “all’olandese” e “alla francese”, in monocromia turchina su fondo bianco. Gli ornati presenti sui vasi del Museo delle Terre, caratterizzati da semplificazioni fitomorfe unite a riserve geometriche, fiori stilizzati e puntini, riprendono motivi presenti sulla porcellana cinese.