Questo studio per l’allestimento del padiglione Ginori all’Esposizione Universale di Vienna del 1873 mostra chiaramente la fortuna di cui godevano i manufatti artistici in maiolica nella seconda metà dell’Ottocento.
La Manifattura Ginori aveva partecipato, tra i pochi espositori italiani, già alla prima rassegna internazionale della produzione artigianale e industriale di Londra del 1851. Sarà però solamente alla successiva edizione di Parigi del 1855 che verranno presentate le prime realizzazioni in maiolica.
Produzione di punta della Manifattura per buona parte della seconda metà del secolo, la maiolica incontrava il gusto del pubblico per lo stile neorinascimentale. Nello schizzo si scorgono grandi vasi, fontane, mesciroba e bacili che rivisitano ecletticamente la tradizione italiana di celebri centri ceramici del Rinascimento, come Urbino e Faenza. In primo piano si distinguono inoltre quattro esemplari di sedili da giardino in maiolica di differenti fogge, “a tre cuscini”, “a barilotto” e con base “ad imitazione di giunchi”. L’Esposizione di Vienna è ricordata anche per alcuni pezzi unici ideati dal pittore Giuseppe Benassai, allora direttore artistico della Manifattura. Tra questi un monumentale vaso raffigurante l’incendio di una prateria, oggi conservato presso il Museo Ginori (inv. 17), e quattro grandi piatti in maiolica con le parti del mondo, purtroppo non noti. Uno di questi è chiaramente visibile nel bozzetto qui presentato, appoggiato sul basamento a sinistra e inserito all’interno di una cornice. La placchetta decorata da un cartiglio sulla sommità riporta la dicitura “EUROPA”, mentre il piatto compagno posto sulla base opposta è appena visibile.