Questo bozzetto a lapis, china e acquerello su carta mostra uno studio per la realizzazione di una lampada in porcellana di sagoma svasata, con decoro a steli di calle in rilievo sul corpo e fogliami alla base. In alto la forma è caratterizzata da una raggiera di foglie sovrapposte sempre in rilievo in differenti tonalità di verde. Il paralume è forse pensato per essere realizzato in litofania, una porcellana di spessore graduato che permette di far passare la luce per mostrare un decoro.
Il disegno, databile al primo decennio del Novecento, rispecchia pienamente l’adesione della Manifattura di Doccia a stilemi propri del nuovo linguaggio Art Nouveau. Promotore di questa rivoluzione fu il responsabile della produzione artistica della fabbrica Luigi Tazzini, che portò a Doccia suggestioni relative a morfologie e modelli decorativi visti all’Esposizione Universale di Parigi del 1900. La produzione d’arte della Manifattura di Doccia tra il 1900 e il 1910 abbraccia appieno la nuova tendenza: traendo ispirazione dal mondo vegetale (spesso in dialogo con leggiadre figure femminili), forma e decorazione si compenetrano l’una nell’altra in un insieme organico.