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Porcellana, coralli e altri esperimenti

Carlo Ginori, la colonia della Cecina e il sogno di far crescere il corallo sulla porcellana

Oltre che un imprenditore a tratti visionario e un abile politico, il fondatore della fabbrica di Doccia è anche uno straordinario e curiosissimo sperimentatore, che - in piena sintonia con lo spirito del suo tempo - coltiva con la stessa passione l’interesse per l’arte, per la scienza e per la manifattura.

Una testimonianza particolarmente illuminante dell'approccio non convenzionale di Carlo Ginori al fare impresa è costituita dagli esperimenti che compie per far crescere i coralli sulla porcellana. Le sperimentazioni si svolgono nei tratti di mare su cui si affacciano i suoi possedimenti costieri, davanti alla torre di Calafuria e a Val di Vetro, vicino a Vada: lì il marchese fa gettare in acqua gruppi di porcellana e li osserva a distanza di anni, nella speranza di veder crescere spontaneamente il corallo. Il suo intento è realizzare capolavori senza precedenti e regalarli all’imperatore Francesco Stefano di Lorena per convincerlo a investire sulla pesca, sul commercio e sulla manifattura del corallo, che considera una risorsa importante per lo sviluppo dell’economia locale.

Manifattura Ginori, Gruppetto per la pesca del corallo, porcellana, 1752, Museo Ginori

Ogni gruppo gettato in mare è accompagnato da un’iscrizione che ne rivendica la proprietà. I documenti conservati nell’Archivio Storico del Museo Ginori ricordano che quando, nel gennaio del 1758, l’incaricato del marchese Ginori si presenta per ripescare le porcellane, il torriere di guardia chiede ordini in merito al cancelliere Baldasseroni, che aveva a suo tempo autorizzato l’esperimento. La risposta, arrivata il 16 aprile, confermava che l’operazione era legittima, a patto che ci si limitasse a ripescare solo il corallo “prodotto sopra i detti gruppi di porcellana”.

ASFi, Consiglio di Reggenza, f. 710, ins. 1, G. F. Ciocchi, Pianta della Villa di Cecina fatta edificare da Carlo Ginori nel 1739, incisione, in Informazioni e Narrativa di fatto per il Marchesato della Cecina, tav. 2, su concessione del Ministero della Cultura / Archivio di Stato di Firenze

Intorno al corallo Carlo Ginori costruisce una vera e propria impresa, che lo appassiona non meno di quella avviata negli stessi anni a Doccia. Dopo aver acquistato, nel 1738, i terreni della tenuta della Cecina e averli uniti ai suoi possedimenti di Casale, Guardistallo e Bibbona, il marchese dà avvio alla costruzione di una villa con affaccio sul mare (nota come Colonia della Cecina, oggi base militare) e vi impianta la sua nuova attività manifatturiera: nel 1741 è documentata la presenza nella villa di ‘corallari’ (pescatori di corallo) provenienti dalla Sicilia e da Napoli e nel 1748 sono ben 17 le imbarcazioni da cinquanta marinai ciascuna (le Feluche da corallare) che raccolgono coralli lungo le coste di Livorno per conto del Ginori. Il corallo viene lavorato nella villa, che ospita anche un cantiere per la costruzione delle feluche.

G. Zocchi, Veduta della villa del marchese Carlo Ginori a Cecina, in Vedute delle ville e di altri luoghi della Toscana, Firenze 1744

È in questo contesto straordinario che nascono opere uniche, come il sorprendente gruppo in porcellana con ramo di corallo della collezione della Fondazione CR Firenze e l’esemplare che si conserva nel Museo Ginori (inv. 923), con il suo bel cartiglio in latino, perfetto per farci rivivere lo spirito pionieristico della Manifattura a quel tempo.

Manifattura Ginori, Gruppo con Amore, tritoncelli e coralli, 1754-1756 circa, Collezione Fondazione CR Firenze

Manifattura Ginori, Gruppo con Amore, tritoncelli e coralli, 1754-1756 circa, particolare

Manifattura Ginori, Gruppo con Amore, tritoncelli e coralli, 1754-1756 circa, particolare

Consigli di lettura

  • I. Buonafalce, La produzione del corallo a Livorno. Studi e documenti, in Gioielli in Italia. Il gioiello e l’artefice. Materiali, opere, committenze. Atti del convegno di studio a cura di Lia Lenti, Venezia 2005, pp. 49-71
  • C. Errico, M. Montanelli, Il corallo: pesca, commercio e lavorazione a Livorno, Ghezzano (PI) 2008, p. 76
  •  R. Balleri in Fragili tesori dei principi. Le vie della porcellana fra Vienna e Firenze, catalogo della mostra a cura di R. Balleri, A. d'Agliano, C. Lehner-Jobst, Livorno 2018, pp. 258-259, cat. 60

  • O. Rucellai, Il trionfo del corallo e porcellana di Doccia dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in «Amici di Doccia-Quaderni», VIII, 2014-2015 (2015), pp. 114-117.

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