Questo vaso a mesciroba in maiolica dipinta in policromia presenta un decoro “a raffaellesche” sul corpo, mentre un satiro, quasi con funzione di ansa, sorregge una foglia all'altezza della bocca, che assume la forma di un versatore. La figura mitologica che si regge sull’orlo evoca soluzioni adottate tra il Quattrocento e il Cinquecento per vasi in bronzo e in argento.
L’invenzione dell’esemplare del Museo Ginori spetta al pittore Giovanni Muzzioli, a cui è attribuita con certezza solo l’ideazione di un secondo vaso presso la fabbrica di Doccia.
Il modello del vaso (mod. 244) era presente alle Esposizioni di Milano del 1881, di Roma del 1889 e di Palermo del 1891. Il decoro del nostro esemplare risulta ancora elencato in un catalogo dei prodotti artistici in maiolica Ginori databile intorno al 1905, ma non sappiamo esattamente quando sia stato introdotto. Oltre alla versione “a raffaellesche” esisteva anche una decorazione con gruppi di rondini in volo nel cielo azzurro, documentata presso l’archivio del Museo Ginori da un disegno acquerellato (inv. Disegni/110) e sicuramente in mostra all’Esposizione Italiana di Londra del 1888.