Cammeo raffigurante la Venere Callipige

Nel corso del Settecento si svilupparono, soprattutto a Roma, botteghe specializzate nell’incisione e nell’intaglio su pietre dure dove era possibile acquistare cammei copiati da esemplari antichi o d’ispirazione classica, ma anche calchi in zolfo e in gesso di opere in collezioni private e poco accessibili. Alcuni zolfi mostravano inoltre trasposizioni di statue antiche, come la Venere Callipige raffigurata nel modello del Museo Ginori. 

Queste tipologie di manufatti godettero di grande fortuna per tutto il corso del Settecento, divenendo una sorta di souvenir legato alla passione antiquaria tipica del Grand Tour. I cammei predisposti per la vendita erano collocati all’interno di cassettine di legno impilabili e ciascuno portava sulla fascetta dorata, posta a incorniciatura, un numero progressivo, che trovava corrispondenza in un registro con la descrizione e l’indicazione dell’archetipo di derivazione. Presso il Museo Ginori si conservano alcune cassettine in legno con calchi in zolfo al loro interno (invv. 9485-9513), riconducibili almeno a due serie databili agli anni ottanta del Settecento. Probabilmente questi calchi sono stati acquisiti da Lorenzo Ginori, per essere impiegati come modelli funzionali per la traduzione in porcellana. Tuttavia, non sono noti esemplari realizzati dalla Manifattura Ginori nella seconda metà del Settecento che possano essere ricondotti alla serie del Museo. Certo è che nella manifattura, fin dai primi anni di produzione, furono eseguiti cammei in porcellana impiegati, ad esempio, nella decorazione di alcune tabacchiere.