Caffettiera con coperchio decorata con bambini che giocano

La grande caffettiera con beccuccio a forma di anatra e coperchio unito al resto del corpo da una montatura in metallo dorato presenta decorazioni in blu con scene di putti che giocano e piccoli fiori. 

I putti sono realizzati con la tecnica del “riporto”. Essa consentiva di trasferire su porcellana una raffigurazione incisa su una matrice in rame. I solchi incisi venivano riempiti con una miscela vischiosa di blu di cobalto; il colore aderiva a  un supporto in carta che veniva poi premuto sul manufatto.  L’oggetto così decorato veniva poi invetriato e infine cotto. Secondo studi recenti, il “riporto” è stato sperimentato a Doccia fin dalla seconda metà degli anni quaranta del Settecento. 

I fiori che decorano il coperchio sono invece realizzati con la tecnica definita “a stampa” nei documenti, eseguita impiegando mascherine (stencil) traforate che venivano applicate sulla porcellana e riempite di colore con un tampone o un pennello. 

Il decoro, noto anche con la denominazione “a stampino”, consentiva di ottenere rapidamente risultati piacevoli, offrendo al contempo una soluzione al problema della carenza di pittori esperti. 

La compresenza di due differenti tecniche di decorazione era frequente nel primo periodo di produzione della Manifattura Ginori, come attesta anche il rinfrescatoio con emblemi araldici Marana Isola del Museo Ginori (inv. 3753).

Le composizioni di questa caffettiera sono desunte da incisioni tratte da disegni di Jaques Stella, intitolate Les Jeux et Plaisirs de l'Enfance e pubblicate a Parigi nel 1657 dalla nipote del pittore Claudine Stella Bouzonnet. Sono noti altri manufatti realizzati a Doccia e decorati con motivi tratti da  stampe della serie di Jacques Stella, tra cui due teiere rispettivamente al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. 407-1928) e in collezione privata.