Cista Triumphus Mortis e Triumphus Amoris

Ripreso da una forma tipica dell’arte etrusca, il modello della cista con coperchio abbinato alle decorazioni più auliche, era considerato da Gio Ponti una vera e propria summa della qualità artistica delle porcellane da lui ideate per la Richard-Ginori. La versione decorata in blu a gran fuoco e oro segnato a punta d’agata  fa parte della serie decorativa dei Trionfi, ideata da Ponti e presentata alla I Triennale di Milano del 1930, dove  un esemplare con dedica e varianti fu donato al Duce. 

Il corpo del vaso presenta il Triumphus Amoris (Trionfo dell'Amore) e il Triumphus Mortis (Trionfo della Morte), accompagnati dai relativi archi ornati con colombe, fiori, nastri e l'albero della vita il primo; cordoni, tendaggi e corona d'alloro il secondo. A questi si aggiungono piccoli simboli, come la cornucopia, l'amorino, il drappo e la cometa. Il tema allude ai trionfi militari in uso nell'antica Roma, rivisitati però in chiave allegorica come nel poema i Trionfi di Francesco Petrarca.  

La scelta dei colori blu a gran fuoco e oro agatato si ispira alle decorazioni in stile Impero della manifattura di Sèvres, a cui Ponti stesso fa riferimento nelle sue lettere alla manifattura.  Nei decori antichi la raffinata tecnica dell’oro agatato era impiegata prevalentemente per fasce e bordure, mentre in questo caso diventa  protagonista assoluta del decoro a testimonianza dell’abilità di Ponti nel valorizzare con invenzioni moderne saperi artigianali altrimenti relegati a una produzione imitativa.